Davanti alla croce di Hallaj/Poema di Lwiis Saliba, letto su Zoom, mercoledì 4/5/2022
Mio Signore l’Haqq (l’Assoluto)
Il giorno in cui sei stato impiccato
Sulla croce, ha affermato:
Che questo è il modo più semplice
Facile, mai da vedere,
Al misticismo assoluto”.
Ma il tuo corpo è stato fatto a pezzi,
Nello Zikr sei stato diligente
La ripetizione sentita
del nome di Dio è stato diffuso
Dal tuo collo è caduta la testa, spessa,
Mormorando: ‘UNO’… poi si è ammutolito!
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Hai vissuto l’Unità
Con l’aria che hai respirato
E poi non ti sei fermato
A tutti gli effetti per ripetere
La sua testimonianza radicata
Anche con l’affanno!
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Hai insegnato, senza sbagliare,
Che le religioni sono ‘una’.
Da diversi nomi provengono,
Ma il significato rimane lo stesso.
Lei ha scritto questo insegnamento
Con le lettere del tuo sangue
Inciso sulla croce stessa.
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Hai aperto con il martirio
L’unità di tutte le religioni
E la tua croce sulle rive del fiume
È il ponte che dimostra,
Il passaggio tra i musulmani,
Tra la gente del Libro e il Corano,
Portare la rivelazione
Per il tuo corpo, sul Tigri: disteso
Spargere le tue ceneri in un regalo.
Un viaggio dalla cultura
della Mesopotamia, così che
Che il Gange e la sua civiltà
Unitevi in questa avventura!
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Hai amato e adorato
Colui che ti ha preceduto.
Sulla croce è stato indemoniato
Per lo Spirito del Dio amato.
Volevi incontrarlo
E così vivere la sua verità
Per realizzarlo.
Così la tua vita, anche la tua morte
Era l’immagine stessa di LUI.
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In al-Haqq, avete unificato voi stessi,
Unire la vostra umanità
Alla propria divinità.
E la sua stessa divinità
Con la tua stessa umanità!
Unendo la sua vita con la tua morte
E la tua morte alla sua vita di nuovo…
Felice che tu sia: unificato
Uniti con l’Unico, e affascinati!
Unificare nell’accettazione
Uniti all’Uno, uniti all’Unico.
Byblos, luglio 1998